“Ragazza” nata nel 1978, viene in prima visita il 7 agosto 2014 con un quadro allarmante, con positività all’HPV 31 e grave ipotiroidismo: nel mese di aprile, infatti, aveva avuto nausea, grande freddolosità, vertigini, stanchezza, svenimenti, fino al ricovero al pronto soccorso.
Effettuate le analisi, il TSH era a 10.40 (v.n. fino a 3.75).
Le propongono immediatamente una dieta senza glutine, lattosio e uova, che però non modifica sostanzialmente il quadro clinico.
Infatti, le nuove analisi del 25 luglio mostravano un TSH a 6.263. Inoltre, la tireoglobulina era a 118.62 (v.n. fino a 55).
Le propongono immediatamente l’ormone tiroideo, che però la paziente si rifiuta di prendere, decidendo di percorrere altre strade, affidandosi al metodo Broussais. Torna in visita nel mese di novembre 2014, affermando di sentirsi molto meglio e “di essere tornata a vivere”.
Il TSH del 1° ottobre era già sceso a 4.04.
Torna di nuovo in visita di controllo il 6 maggio 2015 con nuove analisi fatte il 22 aprile che mostrano non solo un TSH rientrato nella norma a 3.11, ma anche la tireoglobulina si era normalizzata a 47.86. Tra l’altro, la ragazza aveva voluto effettuare anche una nuova ecografia, visto che la precedente del 16 luglio 2014 mostrava “aree pseudo nodulari, parenchima diffusamente disomogeneo e irregolare, suggestivo per tiroidite”.
All’atto della nuova ecografia, effettuata il 6 marzo 2015, l’ecografista le chiede “cosa è venuta a fare”, visto che l’ecografia era perfetta.
Ovviamente, la cosa più importante era che questi miglioramenti dei dati clinici corrispondessero con un ritrovato Ben Essere.