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Tiroide guarita nonostante gli anticorpi elevati

Prima di leggere questo documento, è di fondamentale importanza la lettura di un documento generale riguardante l'Universo Tiroide.

Prima di leggere questo documento, è di fondamentale importanza la lettura di un documento generale riguardante l’Universo Tiroide, in cui troverete anche alcune interviste su YouTube del dr Simeone: “tiroide e medicina biologica“.

Come è spiegato anche in altri documenti, come quello sulla tiroidite (clicca) o anche su quello sui casi da guarigione da tiroidite (clicca), la cosa più importante da fare è difendere la salute e l’integrità della tiroide “nonostante gli ormoni”…

In questo documento iniziamo a pubblicare, in data 1 giugno 2008, alcuni casi di persone perfettamente guarite dall’ipotiroidismo e dalla tiroidite, nonostante gli anticorpi persistessero ancora un po’ elevati.

Per motivi pratici, questo è l’unico documento in cui pubblichiamo casi clinici di altri documenti…

Premessa

Come si può vedere nel documento specifico (clicca), oltre che guarire la tiroide, riabilitarla ed eliminare per sempre l’ormone, a volte si riesce anche ad azzerare gli anticorpi.

Le altre volte, invece, con le cure biologiche la tiroide guarisce comunque dall’ipotiroidismo, anche se gli anticorpi restano un pochino alti; ciò non significa che la tiroide non sia guarita e ritornata in perfetta forma, e senza utilizzo di ormoni.

In sintesi, in questi casi gli anticorpi possono anche restare un po’ elevati, ma ciò non ci impedisce di curare e guarire la tiroide.

Inoltre, facciamo notare anche un’altra cosa: se la guarigione della tiroide dovesse dipendere dall’azzeramento degli anticorpi, allora perché assumere l’ormone, visto che non abbassa gli anticorpi?

Qualcuno potrebbe dire che se l’ormone non abbassa gli anticorpi, serve comunque a sostituire la tiroide stessa, che da sola non ce la fa più.

Facciamo notare che spesso le cose non stanno così, ma anche se stessero così, ben venga la cura biologica, visto che riesce a fare questo senza ricorrere all’uso dell’ormone a vita…

Pubblichiamo ora alcuni casi di perfette guarigioni, con sospensione dell’ormone e riabilitazione della tiroide, nonostante il persistere di valori anticorpali un pò elevati.

Casi clinici

  • ragazza nata nel 1978, venuta in prima visita il 28 settembre 2005 con diagnosi di ipotiroidismo e tiroidite autoimmune, per cui assumeva 75 mcg di ormone tiroideo dal 2004.

Il caso era particolarmente difficile poiché, nonostante gli ormoni, il TSH era sempre alto e la prospettiva era quella di aumentare sempre di più la dose, tanto è vero che le era stato proposto di portarlo a 100.

Le ultime analisi fatte prima di venire in cura, effettuate il 15 settembre 2005, evidenziavano un TSH a 5.84 (per valori normali fino a 4.20), nonostante 75 mcg di ormone…

Addirittura, la paziente riferisce in cartella clinica che il TSH era andato sempre aumentando “nonostante l’eutirox”.

Inoltre, l’ormone non era servito neanche ad abbassare gli anticorpi.

La prospettiva non era certo rosea.
Chi si intende di “riabilitazione della tiroide” sa quanto sia difficile far abbassare il TSH abbassando, nel contempo, anche l’ormone.

In ogni modo, siamo riusciti a far ripartire la funzione della tiroide, ed anche in breve tempo: la paziente ha sospeso gli ormoni il 1 maggio 2006.
Anche ultime analisi portate in visione, effettuate il 21 agosto del 2007, cioè oltre un anno dopo, mostrano valori nella norma, con un TSH a 4.68 (v.n. fino a 5) ed ormoni perfetti.
Anche gli anticorpi tendono ad abbassarsi, specie gli anti-tireoglobulina, scesi da 10000 a 3000.
Questo caso clinico è particolarmente interessante anche perché è stato ottenuto dovendo fare i conti con una paziente non molto affidabile nel seguire il protocollo di cura prescrittole.
Peraltro, la paziente era anche vegetariana e questo rappresentava un altro handicap alla cura del suo ipotiroidismo.
Questo primo caso dà già un’idea di quali siano le potenzialità delle cure della Medicina Biologica e Integrata.

  • ragazza di 27 anni, viene in prima visita il 23 marzo 2006, con diagnosi di ipotiroidismo e tiroidite di Hashimoto e, come se non bastasse, noduli tiroidei…
    Le analisi precedenti portate in visione denotavano anticorpi anti-tireoglobulina sempre molto elevati, con valori di 1622 in una analisi, di 3359 in un’altra, di oltre 4000 in un’altra ancora.
    Nelle stesse analisi, anche il TSH era elevato, ad esempio a 5.17 (v.n. fino a 4.20) o 4.84 (v.n. fino a 4.20) in quelle effettuate pochi giorni prima di venire in prima visita.
    Nonostante una situazione così pesante e, nonostante tutti tentassero di obbligarla ad assumere l’ormone tiroideo, la ragazza si era sempre rifiutata: certo, il suo timore era che gli anticorpi si stessero “mangiando” la sua tiroide e che il suo ipotiroidismo, come le era stato paventato, sarebbe peggiorato sempre di più.
    E fu proprio questo a dirci in prima visita: le rispondemmo che ci sentivamo in grado di guarire il suo ipotiroidismo, senza ricorrere all’ormone sintetico.
    Dopo soli 2 mesi di cura, il 25 maggio 2006, le abbiamo fatto rifare le analisi degli ormoni tiroidei, che sono risultati perfetti, con il TSH a 3.16 (v.n. fino a 4.20), FT3 a 3.44 ed FT4 a 1.11.
    E non è che l’inizio della cura, in quanto deve ancora correggere alcuni squilibri energetici e metabolici, ma comunque la sua tiroide è già in forma.
  • signore di quasi 40 anni, viene in prima visita il 7 luglio 2006, con un caso molto grave di ipotiroidismo: infatti, le ultime analisi portate in visione, effettuate poco tempo prima, mostravano un TSH superiore a 100 (v.n. fino a 4), un FT3 a 2.20 (v.n. 2.50 – 5.60) e un FT4 a 2.70 (v.n. 6.00 – 14.00).
    Negli anni precedenti aveva sempre avuto la tendenza ad avere il TSH alto e gli ormoni bassi, ma mai fino a quel punto.
    Aveva sempre rifiutato l’idea di prendere l’ormone e aveva cercato di curarsi con soluzioni naturali; il giorno della prima visita assumeva un prodotto omeopatico e metteva una “pomata dei frati”.
    Gli fu spiegato che per “curare un ipotiroidismo” era necessario attuare un sistema più globale, cosa che iniziammo subito.
    2 mesi dopo, il 7 settembre, il paziente ci ha inviato per fax i dati delle nuove analisi, nelle quali il TSH era sceso da oltre 100 a 7.42 e gli ormoni si erano regolarizzati.
    Con sua grande soddisfazione, sta continuando a seguire la nostra cura, in attesa di un recupero definitivo.
    N.B. Aggiornamento pubblicato nel dicembre 2006, dopo soli 5 mesi di cura: alle nuove analisi del 7 dicembre il TSH è ulteriormente migliorato a 5.43.
    Gli ormoni, già regolarizzatisi in settembre, sono ulteriormente migliorati.
    Infine, anche gli anticorpi sono in continuo e costante miglioramento: solo dal mese di settembre (in cui le cose andavano già molto bene) si sono quasi dimezzati, gli anti TG da circa 1200 a 700 (valori normali fino a 100) e gli anti TPO da circa 570 a circa 360.
  • signora nata nel ’66, viene in prima visita il 26 luglio 2006.
    Nel 2001 aveva avuto una diagnosi di “aborto da ipotiroidismo e tiroidite di Hashimoto”, con un TSH a 7.40, con anticorpi anti-TPO oltre 1000 e anti-TG a 186, in data 12 maggio 2001.
    Da allora aveva assunto l’ormone tiroideo, e ne assumeva 100 mcg il giorno della prima visita.
    Gli anticorpi, nonostante l’ormone, si erano mantenuti sempre elevati, con gli anti-TPO che tendevano a valori più bassi degli originari 1000, e gli anti-TG decisamente in crescita, tra 700 e 900.
    La paziente ha iniziato a curarsi e a diminuire gradualmente la dose di ormone assunto, sospendendolo definitivamente nell’estate 2007.
    Nelle ultime analisi del 30 ottobre 2007 il TSH, senza più l’assunzione di ormone, era 0.051: un valore anche troppo basso, per cui abbiamo sospeso anche le terapie naturali, visto che la tiroide ha ripreso a funzionare perfettamente.
    Per quanto riguarda gli anticorpi anti-TPO, il valore era 253, mentre gli anti-TG erano a 931; però, come spesso ribadiamo, tali valori, oscillanti ma più o meno stabili da anni, non hanno impedito che la paziente guarisse perfettamente ed eliminasse l’ormone a vita.
  • signora del 1963, viene in prima visita l’8 giugno 2006 con diagnosi di ipotiroidismo e tiroidite di Hashimoto.
    Le analisi portate in visione, effettuate pochi giorni prima, il 30 maggio, mostravano un TSH a 4.658 (per valori normali fino a 4) e anticorpi anti-TPO a 2500 (per valori normali fino a 35).
    Per questo assumeva 25 mcg di ormone tiroideo, decisissima però a sospenderlo immediatamente.
    Le dicemmo che sospenderlo in quel momento con quelle analisi non solo non avrebbe fatto scendere immediatamente il TSH, ma che quasi sicuramente avrebbe provocato una momentanea impennata del TSH stesso.
    La paziente rispose di essere cosciente che l’eventuale impennata del TSH non sarebbe stata colpa di una nostra cura inefficace, ma solo della brusca sospensione del farmaco mentre il TSH risultava alto.
    Per la cronaca, è nostro protocollo diminuire l’ormone solo quando il TSH è nei limiti della norma ma, trovandoci di fronte una persona con le idee molto chiare, avallammo la sua scelta, anche perché la paziente aveva effetti collaterali dal farmaco.
    In ogni modo, le cose andarono molto meglio del previsto, poiché non ci fu nessuna impennata; infatti alle analisi di settembre 2006 il valore era 4.780: in ogni caso si trattava di un risultato eccellente, perché ottenuto avendo sospeso l’ormone sintetico.
    Anche al secondo controllo il valore era simile, a 4.913, ma era inverno e ancora non avevamo avuto il tempo di modificare la tipologia metabolica della paziente, che, ricordiamo, è il solo modo per guarire definitivamente l’ipotiroidismo.
    La paziente era freddolosissima e ci sono voluti alcuni mesi per correggere questa tipologia ossidativa.
    Le ultime analisi, prima della pubblicazione del caso clinico, sono del 22 febbraio 2008 e mostrano un TSH perfetto a 2.424.
    La paziente, evidentemente attenta lettrice del sito, non ha voluto neanche analizzare gli anticorpi, sapendo essi salgono e scendono a prescindere dall’ormone, e che l’unica cosa che conta per la salute della tiroide è che il TSH e gli ormoni siano a posto.

-) ragazza del 1971, di professione architetto, viene in prima visita il 13 novembre 2006 con una diagnosi di tiroidite di Hashimoto e ipotiroidismo.
Le analisi portate in visione denotavano un TSH superiore alla norma (5.36) e anticorpi anti-TPO altissimi a 10.593 (per valori normali fino a 34).
Per questo le era stato prescritto l’ormone tiroideo, di 2 marche diverse e in dosi tra 100 e 125 mcg.
All’epoca della prima visita assumeva 100 mcg ed era molto scettica sulla possibilità di far rifunzionare la tiroide, abbassare gli anticorpi ed eliminare l’ormone a vita.
Nonostante i suoi timori, abbiamo iniziato a curarla e a scalare via via l’ormone, fino a eliminarlo esattamente un anno dopo, precisamente nel novembre 2007.
Successivamente, nel marzo 2008, abbiamo sospeso anche i rimedi naturali che erano momentaneamente serviti a riabilitare la tiroide stessa.
In tutto questo periodo, nonostante stessimo scalando l’ormone di 25 mcg per volta, le analisi sono sempre state perfette.
Le ultime portate in visione, nell’ultima visita di controllo di maggio 2008, mostravano un TSH a 3.11 (per valori normali fino a 5), ormoni nella norma e anticorpi anti-TPO scesi da oltre 10.000 a 545 (per valori normali fino a 35).
Questo caso, come moltissimi altri, poteva essere pubblicato anche nei casi di guarigione da ipotiroidismo o nei casi di riabilitazione della tiroide dopo anni di assunzione di ormone tiroideo.

-) giovane signora di 37 anni, all’epoca della prima visita, avvenuta il 23 aprile 2004, con diagnosi di “tiroidite di Hashimoto”, effettuata per caso, come spesso avviene, per problemi di sovrappeso.
In tale occasione gli anticorpi anti-TPO erano superiori a 5000 (31 marzo 2003).
La paziente aveva iniziato ad assumere tiroxina in quantità sempre crescenti, da 50 fino a 125, ma senza risultati.
In previsione della prima visita, agli inizi di aprile 2004, la signora decise anche di sospendere di colpo l’ormone tiroideo.
Messa in cura con la Medicina Biologica, gli anticorpi hanno iniziato ad abbassarsi e tutti gli esami della funzionalità tiroidea sono rientrati nella norma.
Gli ultimi esami portati in visione, effettuati il 18 novembre 2005, mostrano TSH, FT3 ed FT4 perfetti, ma soprattutto un ulteriore abbassamento degli anticorpi anti-TPO a 366.
Il caso viene pubblicato in data 17 dicembre 2005.

-) questo caso è riportato nel documento riguardante la “tiroidite”, ma interessa anche il settore dell’ipotiroidismo.
Si tratta di una ragazza di 33 anni alla quale, nel gennaio 2002, viene effettuata diagnosi di ipotiroidismo e tiroidite di Hashimoto, con il TSH a 10.7, gli anticorpi anti tireoglobulina superiori a 3000 (v.n. fino a 100) e gli anticorpi anti TPO a 700 (v.n. fino a 10).
Nonostante fosse stata messa in cura con il solito ormone, gli anticorpi non si erano mai abbassati e il TSH tendeva sempre ai limiti superiori della norma, nonostante 75 mcg di ormone, segno, dunque, di forte ipotiroidismo.
In condizioni del genere, gli endocrinologi aumentano sempre di più la dose di ormone, fino a portarlo a 100 ed oltre in poco tempo.
Le analisi portate in visione il giorno della prima visita, l’11 gennaio 2006, mostravano gli anticorpi anti-TG a 1600 e gli anticorpi anti TPO a 1700, con un TSH a 3.5 (v.n. fino a 3.8). Messa in cura con la medicina biologica, nonostante avessimo deciso di abbassare fin da subito a 50 mcg l’ormone, le nuove analisi dell’8 aprile mostravano un TSH a 1.59, gli anticorpi anti TG a 51 e quelli anti TPO a 82: dunque, guarigione su tutti i fronti.
Pubblichiamo il caso l’11 maggio 2006, giorno della visita di controllo, nella quale l’ormone è stato abbassato a 25, in attesa di essere eliminato in settembre.
Per chi non sapesse bene come di solito il TSH risponde alla diminuzione dell’ormone, diremo che esso tende immediatamente ad alzarsi; ebbene, in questo caso, non solo non si è alzato, ma si è nettamente abbassato, il che significa che la tiroide non solo ha ripreso a funzionare, ma lo ha fatto oltre ogni più rosea aspettativa.
Un caso come questo, e come tanti altri pubblicati nei vari documenti, contrasta molto con il vecchio assioma dell’endocrinologia, secondo cui la tiroidite “si mangerebbe la tiroide” e, quindi, l’ipotiroidismo sarebbe ineluttabile.
N.B. questo caso poteva essere pubblicato anche nel documento “casi di guarigione da ipotiroidismo”.

-) signora di 43 anni, all’epoca della prima visita, avvenuta il 10 aprile 2003, con una diagnosi di tiroidite e noduli tiroidei; si trattava del classico caso di “persona sana” messa in cura con l’ormone per tutta la vita.
Infatti, le analisi portate in visione parlavano di anticorpi anti-TG a 144 (v.n. fino a 40) e di anticorpi anti-TPO a 72 (v.n. fino a 35).
Inoltre, l’ultima l’ecografia, del 2003, simile a tutte le altre precedenti, individuava 4-5 piccoli “nodulini” insignificanti, dai 3 agli 8 mm.
Per questo assumeva da anni 75 mcg di ormone tiroideo, senza che, peraltro, nulla fosse cambiato.
Decidiamo, dunque, di iniziare a scalare l’inutile ormone e già nel mese di giugno gli anti-TG erano scesi da 144 a 62 e gli anti-TPO da 72 a 25: in pratica si erano normalizzati.
L’ormone è stato, poi, sospeso del tutto nel mese di ottobre 2003.
L’ultimo controllo risale al 25 ottobre 2005 e, dopo 2 anni di sospensione dell’ormone, le analisi e l’ecografia risultavano stabili, anzi anche migliorate, con gli anti-TG a 42 e gli anti-TPO a 43; l’ecografia evidenziava solo 3 minuscoli “noduli” di 4, 5 e 6 mm.
E pensare che la signora era destinata a prendere il solito ormone per tutta la vita !!!
N.B. questo caso poteva essere pubblicato anche nel documento “pazienti sani messi in cura per tutta la vita”.

-) signora di 41 anni, all’epoca della prima visita, avvenuta il 16 novembre 2005.
Esattamente un anno prima, nel novembre 2004 le avevano fatto la diagnosi di tiroidite e ipotiroidismo, per la quale aveva assunto 225 mcg di ormoni per un intero anno, decidendo di sospendere tutto pochi giorni prima di venire nel nostro centro.
Le analisi portate in visione mostravano la tendenza del TSH ad essere alto (5.43 per v.n. fino a 4.20), così come gli anticorpi, dagli antimicrosomiali a 1600 (v.n. assenti), agli anti-TPO > 600 (v.n. fino a 63) e agli anti-TG a 398 (v.n. fino a 115).
Messa in cura con le nostre terapie il TSH si stabilizza nella norma a 2.80 alle analisi del gennaio 2007, gli anticorpi antimicrosomiali si azzerano, gli anti-TPO scendono a 227, mentre gli anti-TG si normalizzano a 63.

-) signora di 64 anni, scomodatasi dalla lontana Trieste per venire a curarsi nel nostro Centro Medico.
Viene in prima visita il 7 novembre 2006 con diagnosi di forte ipotiroidismo e tiroidite autoimmune: non solo il suo TSH era molto alto, ma anche l’FT3 e l’FT4 erano molto bassi.
Ad esempio, il 14 giugno 2006 il TSH era 24.93 e il 5 ottobre 2006 era 21.65 (v.n. fino a 4.20).
Nelle stesse analisi l’FT3 era 2.50 e 3.8 (v.n. da 3.10 a 6.80) e l’FT4 era 4.90 e 9.84 (v.n. da 12 a 22).
Come se non bastasse, gli anticorpi anti-tireoglobulina erano a 1350 circa in entrambe le analisi citate.
Nonostante questa situazione, la paziente rifiuta di assumere l’ormone a vita e viene in cura nel nostro centro.
Già il 7 dicembre 2006, dopo neanche un mese di cura, il TSH scende a 12.12 e gli ormoni iniziano a salire.
Il 5 maggio 2007 il TSH scende ulteriormente a 6.5, sempre con gli ormoni in ulteriore crescita.
Infine, l’11 settembre 2007, il TSH scende a 4.56 e gli ormoni si regolarizzano (FT3 a 5.06 ed FT4 a 12.48); non solo, ma anche gli anticorpi anti-tireoglobulina si sono gradualmente abbassati, prima a 989 e poi a 744.
Bisogna considerare anche che questa paziente ci ha riferito di non aver seguito alla lettera le indicazioni terapeutiche, altrimenti avremmo raggiunto la meta anche prima e meglio…

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